Poppi, uno splendido paese che si trova al centro del Casentino (475 m.slm), una valle appartata della Toscana tra le province di Arezzo e Firenze, nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, rimasta pressoché intatta nelle sue bellezze artistiche e naturali proprio grazie ad una industrializzazione sostenibile e una frequentazione turistica non massificata. Il borgo medievale di Poppi è una rara “città murata” alla cui sommità signoreggia il Castello dei Conti Guidi, che sovrasta con la sua mole imponente , la Piana di Campaldino, dove nel 1289 si combattè l’omonima battaglia tra i Guelfi fiorentini e i Ghibellini aretini e dove combattè il sommo poeta Dante Alighieri.
Grazie ai costanti restauri nel corso dei secoli, il castello è in eccellente stato di conservazione e insieme al paese ne fanno uno dei borghi più belli d’Italia. In questa terra, tra storia, natura e misticismo si svolge una bella festa enogastronomica, Il Gusto dei Guidi, in onore dei signori medievali, padroni delle terre a cavallo tra Toscana e Romagna, ormai giunta alla XVI edizione e diventata un classico appuntamento di fine agosto. Dalle ore 18 del giovedì alle 24 della domenica, nel centro storico ha luogo la Mostra Mercato dei Vini di Toscana e dei Prodotti Tradizionali e Biologici Casentinesi, che è tutto un susseguirsi di eventi e manifestazioni magistralmente organizzate dal Comune di Poppi e dalla Pro Loco con la collaborazione dell’ Ais di Arezzo e con il contributo anche di privati che molto volentieri mettono a disposizione i giardini e le cantine sotterranee, spesso di origine medievale, che per l’occasione diventano luoghi di degustazione. In ciascuna cantina sono in degustazione vini di diverse tipologie, dal Chianti Classico al Nobile di Montepulciano, dal Morellino di Scansano a Brunello di Montalcino, dagli altri Chianti agli Igt e i vini della terra di Arezzo e del Casentino. Come regioni ospiti quest’anno sono la Regione Veneto e Libera Terra con i vini prodotti nei territori confiscati alle mafie.
All’interno di questa manifestazione si svolge un concorso enologico giunto alla settima edizione, denominato Premio “Il Gusto dei Guidi” IGT di Toscana – Super Tuscans Rossi al quale partecipano un gran numero di aziende, spesso con il loro vino di maggior prestigio. La selezione viene fatta da una commissione di degustatori dell’ Ais di Arezzo che si riuniscono in due sedute preliminari dalle quali escono i dieci vini finalisti che sono a loro volta esaminati da una super commissione che nomina il vino vincitore. Le commissioni degustano con il metodo Kobler che fa si che ogni degustatore abbia nello stesso momento un vino diverso dagli altri membri del panel, per evitare influenze e condizionamenti.
“Per chi non conosce bene i vini toscani, i Supertuscans sono una categoria di vini considerati “vini di qualità nella massima espressione del territorio”, creati per soddisfare le esigenze di un mercato in piena espansione negli anni del boom economico e che le Doc e Docg, a causa delle ristrettezze dei disciplinari non erano in grado di garantire. Conseguentemente alcuni produttori decisero di realizzare dei vini sfruttando al meglio le peculiarità del proprio territorio, lavorando in vigna in modo da ottenere bassissime rese per ettaro, adoperando botti diverse rispetto a quelle tradizionali e soprattutto concedendosi la massima libertà nell’uso di vitigni non ammessi dalle Doc ma dai quali ci si potevano aspettare buoni risultati. Grazie a queste sperimentazioni, costituite da ricerche in vigna e in cantina di altissimo livello sono stati ottenuti vini diventati presto prodotti di punta i quali, hanno scavalcato di gran lunga (in valore assoluto e nel prezzo) i prodotti Doc e le relative “riserve” delle rispettive aziende, andandosi a collocare spesso ai vertici dell’enologia mondiale. Il nome con cui si suole indicare questi “super vini da tavola” è quello di Supertuscans e quasi sempre sono classificati Igt (e oggi Igp con la nuova Ocm). Dopo i primi prodotti “pioneristici” la produzione dei Supertuscans ha dilagato, e sarebbe troppo lungo farne un elenco: fra i più famosi possiamo ricordare il Sassicaia (Cabernet Sauvignon e Franc, prodotto nella zona di Bolgheri) che può esserne considerato il capostipite, anche se per la precisione ora è un “ex”, essendo stata creata una Doc apposta per lui; il Tignanello, che è il prototipo di tanti grandi vini creati dalla congiunzione di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. E proseguendo si possono ricordare Ornellaia e Solaia, e poi elencare tanti grandi esempi di uvaggi bordolesi, Cabernet Sauvignon e Merlot, talvolta arricchiti di Petit Verdot e Syrah e i grandi Merlot in purezza come Masseto e Galatrona. L’ultimo esempio che menziono è quello dei Sangiovesi in purezza, che con le nuove regole della Docg (dove G. sta per Garantita) potrebbero essere chiamati Chianti, cosa che la stragrande maggioranza dei produttori per ora si guarda bene dal fare. Le caratteristiche degustative di questi vini erano, all’origine, strutture spesso imponenti, imperniate sull’alto grado alcolico con prevalenti frutti in confettura, speziature , tostature e tanti,tanti sentori terziari, grandi morbidezze e persistenze lunghissime. A metà degli anni novanta il mercato comincia a richiedere vini meno opulenti e che abbiano tra l’altro anche caratteristiche di eleganza e che possano essere destinati anche ad un pubblico più vasto, spesso anche femminile. Oggi la tendenza delle commissioni di degustazione è di andare a premiare principalmente sentori floreali e fruttati che non siano mai prevaricati da speziature e tostature esasperate al punto da farci dimenticare che il vino è il prodotto di un frutto.
Dopo le due sessioni preliminari i dieci vini che accedono alla finale, tutti con punteggi altissimi sono:Castello di Vicchiomaggio, Ripa delle More 2009; Villa Loggio, Cabernet 2008; Il Borro, Il Borro 2008; San Fabiano in Calcinaia, Cerviolo 2007; Colombaio di Cencio, Il Futuro 2007; Fattoria Colle Sala, Moriglione 2008; Dievole, Broccato 2008; Mannucci Droandi, Campolucci 2007 ( sempre finalista nelle ultime edizioni); Agricola I Balzini, Black Label 2008, Castello di Cacchiano, Fontemerlano 2007.
La supercommissione, di altissimo livello e presieduta da Lorenzo Giuliani (già membro di giunta Ais) è composta dagli enologi Federico Staderini e V. Tommasi e dai sommeliers Cristiano Cini (tre volte vice campione italiano e membro di giunta Ais nazionale), Dino Marchi (presidente Ais Veneto) Massimo Rossi (Delegato Ais Arezzo), Stefania Valdambrini, si riunisce nel salone del Castello dei Conti Guidi e alla fine della degustazione risulta vincitore il vino Fontemerlano 2007 del Castello di Cacchiano, di Gaiole in Chianti e di proprietà di Giovanni Ricasoli Firidolfi, discendente del barone di ferro Bettino Ricasoli che ri porta un punteggio di eccellenza assoluta. Gli altri finalisti, anch’essi vicini all’ eccellenza sono classificati tutti secondi ex aequo. Il Fontemerlano, un Merlot 100%, prodotto in vigneti anche di 40 anni posti su terreni ricchi di alberese e galestro, sui 400 m. di altitudine, si caratterizza per l’imponente struttura e un grado alcolico di 15%. Rubino impenetrabile, al naso ci regala frutta nera come una mora di rovo matura e in confettura, sentori di sottobosco, grafite, pepe nero, cacao e sul finire note balsamiche di ginepro. Bocca austera e morbidissima, denota vigore e intensità con un tannino di qualità e ben amalgamato. Lunghissima la persistenza che chiude con il ritorno del frutto insieme ad una lunga scia minerale. Affina in barriques di rovere di Allier per 20 mesi e ne sono state prodotte 5100 bottiglie per l’annata 2007.
Al vincitore viene consegnato un calice d’argento che è una riproduzione di un calice visibile in un affresco del Castello dove i Conti Guidi banchettano con il vino rosso. Poi vengono consegnate le prime 100 etichette che attestano la vittoria da apporre sulle bottiglie. Infine un’opera di una pittrice locale dove è raffigurata una cartina dell’Italia del 1920 ed è indicato Poppi con l’icona di un vecchio fiasco, a testimonianza della vocazione vitivinicola del paese.
Paolo Zaini
Poppi is a small, delightful town in the middle of the area called Casentino (475 meters above sea level), a quiet and secluded valley of Tuscany, between the provinces of Arezzo and Florence, in the territory of the National Park of the Casentino Forests. This area has maintained almost unspoiled its features, arts, history and a wonderful nature, thanks to an industrial development carried on in an environment friendly way, and avoiding a mass tourism. The medieval side of Poppi is a “fortified town” overlooked by the Castle of the Guidi Earls. The sight, looking from the impressive might of the castle, embraces the Piana of Campaldino, a flatland where, in 1289, was fought a battle between the Guelphs from Florence and the Ghibellines from Arezzo; also the paramount poet Dante Alighieri was involved
The castle has been renovated and restored continuously during times, therefore its current conditions are excellent, so, along with the small town, proves to be one of the most fascinating sites in Italy. Here, where history, nature and spirituality meet, takes place a celebration of food and wine, called Il Gusto dei Guidi, named after the medieval Earls who ruled over these countries located between Tuscany and Romagna.
Currently it represents a ‘must’ date at the end of August. This year’s edition, the 16th, lasts from August 23rd to 26th. From 6 pm of Thursday afternoon to the midnight of Sunday is held the Exhibition Market of Tuscanian Wines and of the Traditional and Organic products of the Casentino. It’s a non-stop of events all organized with brilliant success by the Municipality of Poppi and by the Pro-Loco association, together with the AIS – Associazione Italiana Sommeliers – of Arezzo. Much appreciated too is the contribution given by several private persons who kindly make available their gardens and their underground cellars – often medieval – which for this special event become fascinating tasting rooms.
Each cellar displays one type of wine for selective tastings: from the Chianti Classico to the Nobile di Montepulciano, from the Morellino di Scansano to the Brunello di Montalcino, from the other types of Chianti to the IGT wines and to those produced in the country of Arezzo and in the Casentino area. This year’s special guests are the Veneto Region and the Libera Terra, a special brand of wines produced in the countries distrained from the various mafia organizations.
The event hosts also the oenologic contest “Il Gusto dei Guidi” IGT di Toscana Award – Red Super Tuscans – this year’s being the 7th edition – participated by a large number of wine producers who exhibit here their premium wine. The selection is carried on by a panel of tasters belonging to the AIS – Associazione Italiana Sommelier – of Arezzo: they choose ten wines during two preliminary sessions, then the finalist wines are assessed by a super-panel who appoints the winner. The tastings are carried out adopting the Kobler method: a different type of wine is submitted, at the same time, to each member of the tasting panel, with the aim to prevent whatsoever influence or bias.
“For those who are not much familiar to Tuscany wines, the Supertuscans represent “premium quality wines in their paramount expression of the territory”, produced to meet the requirements of an increasingly expanding market during the economic boom; in fact the DOC and DOCG wines could not assure a complete satisfaction of the demand, due to the restrictions imposed by the production protocols. For these reasons some wine-makers decided for a production which could better take advantage of the special feature of their land, working in the vineyard with the purpose of obtaining a very low yield, not using traditional barrels but – most of all – admitting the largest choice of vine varieties excluded by the DOC regulations and which, anyway, confer remarkable results.
This kind of experimentation, the extremely high level research carried on in the vineyard and in the cellar could lead to the production of excellent wines, largely bypassing (both as of quality and price), the DOC production and the “reserves” of the wine-houses, often gaining the top of the world ranking list. This kind of “super table wines” is called Supertuscans, and they are almost always also classified as IGT (now IGP according to the new OCM)
After a first pioneering production, the Supertuscans became a widely spread specialty: too many to count. One of the most well known is the Sassicaia (Cabernet Sauvignon and Cabernet Franc, produced in the Bolgheri area) which can be considered the direct ancestor, even though we must now define it as a “former ancestor” since a dedicated DOC was expressly set . Then the Tignanello, the forerunner of many great wines generated by the combination of Sangiovese with Cabernet Sauvignon. We will also mention the Ornellaia and the Solaia, and then list several Bordeaux blends of grapes, Cabernet Sauvignon and Merlot, often enhanced by Petit Verdot and Syrah, moreover the great Merlot wines obtained from monovarietal vinification, such as Masseto and Galatrona.
Finally I wish to remind the monovarietal Sangiovese wines which – according to the new standards of the DOCG appellation where G stands for Guaranteed – might be also named Chianti; however most of the winemakers avoid to do that. At the beginning, the tasting performance of such wines was: a remarkable structure, often based on a high alcohol content, jammed fruits prevailing, spicy, toasted and a very large variety of tertiary aromas, smooth and velvety and considerably persistent. Around mid ‘90s the market requests not too sumptuous or luscious wines, performing elegant features and suitable for a wider range of connoisseurs, even ladies. Nowadays the dominant trend among tasting panels is to reward above all flowery and fruity hints, not overstepped by spicy or toasty flavors that may lead to forget that wine definitely comes from a fruit.
After two preliminary sessions the following ten wines access to the final test and all of them with excellent scores: Castello di Vicchiomaggio, Ripa delle More 2009; Villa Loggio, Cabernet 2008; Il Borro, Il Borro 2008; San Fabiano in Calcinaia, Cerviolo 2007; Colombaio di Cencio, Il Futuro 2007; Fattoria Colle Sala, Moriglione 2008; Dievole, Broccato 2008; Mannucci Droandi, Campolucci 2007 ( this wine has always been chosen to attend the final test in the latest editions); Agricola I Balzini, Black Label 2008; Castello di Cacchiano, Fontemerlano 2007.
The top-level panel was presided by Lorenzo Giuliani (formerly member of the AIS council) and composed by the oenologists Federico Staderini and V. Tommasi and by the sommeliers Cristiano Cini (for three times second placed at the national contest and member of the Italian AIS council), Dino Marchi (chairman of the AIS of Veneto region), Massimo Rossi (delegate of AIS, Arezzo) and Stefania Valdambrini. The event took place in the hall of the Castle of the Guidi Earls, and once the tasting panel was completed, the winner – awarded with an absolutely excellent score – was declared the Fontemerlano 2007 produced in Castello di Cacchiano of Gaiole in Chianti, owned by Giovanni Ricasoli Firidolfi, descendant of Count Bettino Ricasoli. The other finalist wines, almost close to the top level, are all awarded with the second place ex-aequo.
Fontemerlano is a full-Merlot wine – the vineyards being up to 40 years old with a soil rich in alberese and galestro, at 400 meters a.m.s.l. – which features a mighty and impressive structure and an alcohol content of 15%. The color being of the deepest ruby-red ever, to the nose come up feelings of red fruits such as a mellow-jammed blackberry, wild brushwood, graphite, black pepper and cocoa ending with a balmy juniper. The mouth perceives austere but absolutely smooth and velvety feelings which indicate strength and intensity with high quality and well blended tannins. A remarkable length ends recalling again fruity hints along with an enduring mineral trail. Ages in Allier oak barrels for 20 months. The 2007 production is limited to 5100 bottles.
The winner is rewarded with a silver goblet: a copy of the one painted in a fresco that can be seen in the Castle and where the Guidi Earls are depicted whilst banqueting with red wine. Then he receives the first 100 labels that testify the award won. Finally he is presented with a work by a painter, a lady from this area, which represents a map of Italy in 1920 and the town of Poppi indicated with an old straw-covered flask: a witness of the special talent of this land in vine growing and wine making.
Paolo Zaini
Translation by Mabira Piccaro
Complimenti Paolo!
Bella descrizione dell’evento.Mi sono sentito partecipe.
Sono molto contento dell’uso nella Degustazione dell’uso del metodo Kobler.
grazie Adriano,
data la tua competenza, quando un’articolo ti piace significa che è ben fatto.
Riguardo al metodo Kobler, lo stiamo già utilizzando da alcuni mesi in varie degustazioni. In autunno verrà da noi il buon Armin che ci aiuterà a perfezionarlo, specialmente nella parte statistica. Per noi è dura perchè con questo metodo le brutte figure sono dietro l’angolo ma è un forte impulso a migliorarci.
Paolo