Si rischia di apparire retorici quando si cerca di raccogliere i pensieri per ricordare un’amica venuta a mancare all’improvviso, quando la notizia arriva con la stessa potenza di un violento tuono che crea smarrimento.Ho preso tempo con altre parole prima di scrivere il nome dell’amica Claudia Culot, una compagna di passeggiate lungo le strade del vino del Friuli Venezia Giulia e non solo, che ora mi piace immaginare tra vigneti, ad annusare l’uva appena invaiata. Ricordo Claudia Culot da sempre, da quando cioè, mi sono avvicinata al mondo del vino, diciassette anni fa. È stata una presenza costante, discreta e soprattutto simpatica. Donna del Vino, Delegata provinciale Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vino) poi Delegata regionale, è stata, anzi rimane un esempio di donna entusiasta della vita, anche in periodi in cui, come accade a tutti, c’e qualche momento di difficoltà nella vita privata. Con la sua vivacità è riuscita a coinvolgere tutti, ha elargito sorrisi e si è impegnata affinché tutto riuscisse al meglio. Non sono parole di circostanza, non c’è l’obbligo del ricordo per forza. Il ricordo sincero va condiviso perché è terapeutico, forse serve a cercare di alleviare il dolore…Claudia Culot se n’è andata da sola, in casa, portando con sé un mistero che probabilmente non sarà mai svelato ma che forse a nulla serve che sia svelato. Così è. Ho incontrato Claudia a Grado, a luglio, durante Ein Prosit. Qualche giorno dopo, con un messaggio, mi invitò a una degustazione di Sauvignon, scrivendo che a Grado non avevamo avuto l’occasione di chiacchierare. Ecco, cerchiamo di chiacchierare quanto più possiamo con gli amici o anche con persone che stimiamo, le “chiacchiere” potranno tenerci compagnia, nel tempo.
Un affettuoso saluto alla famiglia di Claudia Culot, agli amici soci dell’Onav e all’Associazione Donne del Vino.
Giuditta Dina Lagonigro
La foto inviatami dall’Ing. Renzo Badalini è stata scattata dal Dott. Claudio Fabbro