Si è chiuso il sipario sulla ventesima edizione del Festival della Malvasia, Il Gusto raffinato del Mediterraneo, svoltosi a Portorose, in Slovenia, l’11 e il 12 marzo scorso.
Sempre crescente è l’impegno dell’Associazione dei Viticoltori dell’Istria Slovena per la promozione della Malvasia e dell’intero territorio, attraverso un lavoro di gruppo coordinato dalla Presidente Ingrid Mahnič, donna dalle mille risorse, appassionata, coinvolgente,-il suo entusiasmo è contagioso- e di grande professionalità. La cerimonia d’inaugurazione è stata aperta proprio da Ingrid Manhic che ha ripercorso la storia della manifestazione.
“Il Festival nasce da un evento della durata di un giorno, con l’intento di collegare e educare produttrici e produttori di vino… Come in tutte le civiltà contadine, in Istria il vino si distingueva in bianco e rosso, il simposio dedicato alla Malvasia ha dato ai produttori la possibilità di imparare, socializzare e degustare, stimolandoli a continuare nel loro lavoro. In questi anni è stato dimostrato che si puó produrre un buon vino, di qui la scelta di organizzare il Festival, con laboratori gastronomici di alto livello. Nel tempo sono aumentati i campioni di vini da assaggiare insieme con enologi e chef che hanno preparato prelibatezze da accompagnare alle varie tipologie di Malvasia. Finalmente la Malvasia ha conquistato la reputazione che le spetta e attraverso lei, speriamo che siano conosciuti il Refosco, il Moscato e altre varietà istriane con un parallelo sviluppo turistico…” Sono seguiti gli interventi della portavoce del sindaco di Pirano, Peter Bossman che considera la Malvasia come un “Tesoro d’oro, orgoglio, passione, e amore verso la propria terra…” Ivan Peršolja, Presidente dell’Associazione per lo sviluppo del bere, Sommelier Slovenia, ha manifestato soddisfazione per il lavoro svolto dall’Associazione dei viticoltori dell’Istria Slovena, compiacendosi per l’aumento della qualità dei vini, per la loro commercializzazione anche oltre confine, ribadendo il compito dei sommelier che devono fare da tramite tra i vini e le varie offerte gastronomiche. Caloroso anche l’intervento del Dott. Livio Jakomin, Console della Tavola dell’Istria Slovena e del Carso, il quale ripercorrendo la storia della Malvasia dalla Grecia fino all’Istria, dove si è manifestato nella sua bontà, ha ribadito l’importanza del festival quale veicolo efficace per far conoscere vino e territorio…Come ogni anno anche l’edizione 2018 del Festival della Malvasia ha una reginetta.Si tratta di Julija Jogan, figlia d’arte vinicola, che naturalmente ha portato il suo saluto. “La Malvasia è una signora sensibile, afferma, il corteggiamento prima della vendemmia non le basta…Se la dimentichiamo, si offende, se le manifestiamo cura e amore ci incanterà con la sua bellezza, i suoi profumi, la sua vivacità”… La musicista Marina Martensson ha allietato i presenti con la sua melodiosa voce e l’inseparabile chitarra.
Il cospicuo numero di campioni giunti per la valutazione ai fini del Concorso è stato suddiviso in cinque categorie: Malvasie spumante – Malvasie fresche- Malvasie mature – Malvasie macerate – Malvasie con residuo zuccherino. Due le commissioni di degustazione, composte ciascuna da cinque esperti: Tilen Praprotnik, Ingrid Mahnič, Liliana Savioli, Paul Bloom e Federico Alessio. Gregor Kocjančič, Ada Regina Freire, Koni Pregelij, Edi Rondič e Rok Kerin. Ben sessantuno le aziende presenti con più di 160 etichette.
Ecco i vincitori del concorso:
Spumanti/Penine
Vincitrice: Z.P.O. Vini Zigante – Pjenušac Vero Blanc Brut 2014
Medaglia d’oro: Vinarstvo Rebula. Br’Stovska Penina Malvazija 2017
Malvasie fresche
Vincitrice: Cantina Robi e Doriano Korenika-Malvazija 2017
Medaglia d’Oro
Santomas Malvazija 2017 – Damjanič Malvasia 1 2017-Fakin Mavazija 2017-Tomaz Malvazija istriana Avangarde 2017- Steras Malvazija Saurin Hills 2017- Damjanič Malvazija 2 2017- Zigante Malvazija istriana 2017- Fiore Malvazija 2017-Markezič Sv. Anton Malvazija 2017- Fakin Malvazija 2017.
Malvasie matureVincitrice: Frlanova Malvazija 2004
Medaglia d’oro
Hreščak Prade Malvazija Sur lie 2016-Guštin malvazija 2016- Lenardon Malvasia 2016-Vinaprelac Malvazija 2016- Francovič malvazija Korona 2016-Venica & Venica Petris Malvasia 2016-Bordon Malvazija 2016-Frankovič Malvaszija Korona 2015-Steras Malvazija Skaron 2015-Fiore Malvazija 2016-Vinakoper Capris Malvazija 2016-Slavec e Kocine Malvazija B 2016- Fakin Malavzija La Prima 2016-Damjanič Malvazija Akacia 2015-Ratoša Malvazija matura 2015.
Malvasie Macerate
Vincitrice: Rodica Malvazija Nature 2009
Medaglia d’oro
Bordon Dora 2015-Polic Malvazija 2014-Tomaz Malvazija Istriana Sesto Senso 2016-Razman Malvazija Antiqua 2015-Montis Malvazija Eko Laura 2015-Montemoro Malvazija Amorus 2011-Steras Malvazija Kocinski 2013-Robi & Doriano Korenika Malvazija Akacija 2015-Zaro Malvazija Macerata 2015-Tomaz Malvazija istriana Sesto Senso 2015-Prelac Malvazija Šinjora 2015-Prelac Malvazija Sinjora 2016.
Malvasie con residuo zuccherino
Vincitrice: Cigoj Malvazija 2012
Medaglia d’oro
Damjancič Malvazija Sincerus 2016-Manhič Malvazija 2000-Vinales Malvazija 2008.
Efficace la formula delle attività collaterali alla degustazione dei vini aperta al pubblico, quali i laboratori che registrano sempre il pieno di partecipanti. Nel pomeriggio di domenica si sono svolti i primi tre. Una tavola rotonda su “Malvasia e Refosco-Storia del territorio e dell’uomo,” condotta dall’enologo Iztok Klenar. A seguire un abbinamento fra tre Malvasie e alcuni preparazioni dello Chef del ristorante Istrian Tapas (Life Class Hotel) Marko Gorela con la partecipazione di Mira Šemič, sommelier ed esperta divulgatrice; per terminare la degustazione delle Malvasie vincitrici del Concorso Sommelier della Slovenia 2018, guidata dall’enologo Tilen Praprotnik. Nella mattinata di lunedì, secondo e ultimo giorno del Festival della Malvasia, vignaioli e operatori del settore si sono ritrovati per discutere su “Il Futuro dell’Istria slovena come degustazione viticola”. Dalle ore 14,00 l’apertura al pubblico, che non si è fatto attendere. Nel frattempo fervevano i preparativi per uno dei laboratori che più ha destato curiosità: Malvasie e gelato gastronomico, con Liliana Savioli (Sommelier degustatrice, relatrice, giornalista) e Leonardo Ceschin, gelatiere di Pordenone, Campione del mondo. Affollato anche il laboratorio in cui le Malvasie sono state abbinate con un’accoppiata perfetta: il carpaccio di spigola preparato dallo Chef Gregor Kocjančič (ristorante Primorka e Brič), con la vivace guida di Ingrid Manhic, Presidente dell’Associazione dei Viticoltori dell’Istria Slovena. La serata degli incontri a margine si è conclusa con una lezione/relazione di Boštjan Zidar, enologo capo della Cantina Vinakoper
Le curiosità dei laboratori.
Non è stato possibile, com’è naturale, partecipare a tutti gli incontri ma i laboratori cui mi sono iscritta, sono stati entusiasmanti per la ricchezza di contenuti
Marko Gorela e Mira Šemič
Il giovane quanto bravo Marko Gorela(Chef dell’Istrian Tapas adiacente all’Hotel Slovenija,) ha preparato due portate di grande effetto visivo e gustativo: tentacolo di piovra con crema di piselli e rispettivo germoglio; tortello con ripieno di ricotta aromatizzata, agnello con riduzione di Malvasia. Cotture effettuate a puntino, materie di prim’ordine, gusto eccellente. È stato divertente, come spesso accade, cercare di capire quale delle Malvasie servite, valorizzasse il cibo. Fondamentale è stato il contributo di Mira Šemič che ha spiegato la tecnica degli abbinamenti suggerendo di oltrepassare la soglia degli abbinamenti tradizionali.
Leonardo Ceschin e Liliana Savioli
Ricco di spunti anche il laboratorio allestito da Liliana Savioli e Leonardo Ceschin, Gelatiere Campione del Mondo in Pordenone – Gelateria Esquimu. La sfida certamente insolita è stata quella di abbinare gelati gastronomici preparati per una batteria di Malvasie delle varie tipologie in degustazione, delle quali il nostro Gelatiere conosceva solo teoricamente le caratteristiche organolettiche. Ecco le accoppiate:
Vinarstvo Rebula Br’Stovska Spumante Malvasia 2009
Sorbetto alla pesca con tocco di mandorle e agrumi.
Damjanič Malvasia 2016
Gelato alla mandorla, mandarino e sambuco.
Francovič Malvasia 2016
Gelato con burro di arachidi, maggiorana, malto.
Polič Malvasia macerata 2014
Gelato al Parmigiano reggiano.
Damjanic Malvasia passita Sincerus 2016.
Non è la prima volta in cui Liliana Savioli e Leonardo Ceschin presentano al pubblico un abbinamento che può sembrare azzardato ma che in realtà riserva piacevoli sorprese. Intanto è fondamentale degustare il gelato attraverso una tecnica particolare. In sintesi bisogna tenere un po’ di gelato sulla punta della lingua, farlo scaldare, respirare ed espirare attraverso il naso, poi bere un sorso di vino e deglutire. Come spesso accade, è più semplice la pratica rispetto alla teoria, comunque sia è sorprendente il risultato finale con profumi e sapori che si arricchiscono a vicenda; stimolante il gioco degli abbinamenti a volte riuscito a volte meno, che ha dato vita a un piacevole confronto tra i presenti. Ed è proprio questo lo scopo dei laboratori: sperimentare…I gelati gastronomici, con materie prima di qualità, sono davvero particolari perché difficilmente ci si aspetterebbe di sentire il gusto del gambero o del parmigiano! Quasi da spalmare su un crostino caldo di pane… Una novità che dovrebbe trovare posto nella gastronomia.
Gregor Kocjančič e Ingrid Mahnič
Altro laboratorio, di scontato successo vista la presenza di due personaggi dell’enogastronomia, uno Chef di provata professionalità e la Presidente dell’AVIS, nonché del Festival e viticoltrice. In degustazione un carpaccio di spigola preparato in tempo reale, da abbinare a tre Malvasie di varie annate; il carpaccio, delicato ma complesso nel gusto “condito” con succo d’arancia e di limone, chicchi di melagrana, pepe e olio da bianchera su foglie di radicchietto, ha impegnato le papille dei presenti che naturalmente erano chiamati a trovare il giusto equilibrio tra cibo e vino, attraverso le indicazioni di Ingrid Mahnič che guidava la degustazione. Una chicca finale con la Malvasia passita 2000 della Cantina Mahnič, che ha catturato i raggi del sole…
La Malvasia
Il nome Malvasia racchiude molte tipologie di vini. Il suo nome rivela le antichissime origini poiché è quasi certo che derivi da Monembasia (porto con una sola entrata),città greca del Peloponneso, territorio famoso per i vini, dominato anche dai Veneziani i quali portarono il vitigno prima a Creta poi in Italia. Col tempo il vitigno, che in italiano prese il nome Malvasia, si diffuse in altre Nazioni. La Malvasia d’Istria ha lasciato tracce di sé almeno dal 1300 nelle campagne di Rovigno, Cittanova, Parenzo fino al Carso triestino e goriziano. La Malvasia Istriana è un vino meno aromatico rispetto ad altre. Naturalmente, come si legge in un articolo ormai diventato storia, di Piero Pittaro imprenditore vinicolo e studioso, Le Malvasie sono diverse tra loro poiché risentono delle caratteristiche del terreno. …”Con lo stesso vitigno coltivato in collina o in pianura abbiamo due vini completamente diversi…”. Le degustazioni delle numerose Malvasie presentate durante Il Festival della Malvasia di Portorose consentono proprio di avere una panoramica di vini di qualità, prodotti da uno stesso vitigno, con caratteristiche diverse date dalle differenti zone di produzione. L’assaggio delle diverse tipologie consente di cogliere tutte le varie sfaccettature del vitigno. Il color paglierino scarico (come si descriverebbe in una scheda tecnica), tendente a giallo oro potrebbe diventare color ambra in una Malvasia macerata, i profumi potrebbero cambiare secondo il tipo di vinificazione, il legno delle botti di sicuro lascia il segno, le correnti marine trasportano note salmastre e poi il vignaiolo lascia la sua firma. Durante il Festival si viene presi per mano e trasportati in un mondo di vicende di donne e uomini, legati alla terra come alle loro famiglie; un viaggio da fare per conoscere la Malvasia, i suoi racconti, la passione e la volontà di presentarsi al resto del mondo.
Congratulazioni alla Presidente Ingrid Manhic per la caparbietà con cui persegue gli obiettivi, all’Associazione dei Viticoltori dell’Istria Slovena per la capacità di fare gruppo, ai collaboratori e all’impeccabile organizzazione curata da Life Class. Ha appena compiuto vent’anni il Festival della Malvazija che ha dunque, tutta una vita davanti…
Hvala!
Dina Giuditta Lagonigro