L’asssaggio è di Giuditta Dina Lagonigro
L’entusiasmo che segue all’assaggio di un buon vino è pari a quello di un bambino che scarta un regalo. Questa è stata la sensazione provata dopo aver aperto una bottiglia di Grüner Veltliner 2018- Wagram-, dell’Azienda Ott a Feuersbrunn, nella bassa Austria, regione vinicola Wagram.
Le uve provenienti da piante giovani allevate in diverse particelle, vengono poi assemblate. L’annata 2018 con i suoi sentori delicatamente vegetali, floreali, fruttati e speziati, ha un’acidità ben equilibrata e un piacevole residuo zuccherino che danno al vino una buona struttura.
Ha ben accompagnato i cavatelli con ceci neri e scampi, aromatizzati con un po’ di succo di arancia di Ribera e qualche zesta che ha regalato ancor più intensità. La giusta nota di acidità ha dato la spinta alla pasta coi i ceci neri, molto rustici ma con tendenza dolce; i sentori fruttati- soprattuto l’agrumato- che si percepivano anche in bocca, hanno valorizzato gli scampi. Una combinazione casuale ma ben centrata.
Da segnalare l’utilizzo del tappo a vite, una presenza che si sta facendo largo tra le bottiglie…
Il Grüner Veltliner è il vitigno a bacca bianca autoctono più diffuso in Austria, Dopo aver studiato il Dna delle viti è stato appurato che esso sarebbe un incrocio naturale fra il Traminer e il Sankt Georgen, vitigno ritrovato nel 2000 in una zona del Burgenland.
È certamente un vino piacevole, che merita l’attenzione dei curiosi enoappassionati.