Maddalena Nuzzi ci racconta l’Olio della Puglia…
Olio Nostrum
“ La saggezza antica insegnava che il Mediterraneo arriva fin dove cresce l’ulivo”
(Pedrag Matvejevic)
Da sempre simbolo della cultura Mediterranea, l’ulivo è da questo popolo amato e rispettato; universalmente assunto a simbolo di pace, tra tradizioni e riti ne accompagna la sua storia; albero-tipo per il clima di quest’area , la sua coltura ne limita la geografia.Oltre mille cultivar abitano i Paesi di questa macro-regione, circa 500 rintracciabili in Italia che ha la sua massima concentrazione in Puglia, con una popolazione di ulivi stimata oltre i cinque milioni di alberi.
Pur non esistendo un elenco, fonti ufficiali indicano circa 57 cultivar di ulivo coltivate nella nostra regione, alcune delle quali considerate oramai autoctone. Facciamo qualche nome: cazzinicchio, cellina di nardò, cima di melfi, cima di mola, coratina, frangivento, nociara, ogliarola barese o cima di bitonto, ogliarola garganica, ogliarola salentina, oliastro, simone, toscanina, bianco lilla, cassanese, frantoio, fs 17 o favolosa, leccino, maurino, moraiolo, pendolino, rotondella, carolea, picholine, peranzana o provenzale, bella di cerignola, termite di bitetto.
Un vero e proprio patrimonio di grande valore economico e paesaggistico che corre dal GARGANO al SALENTO ; fusti millenari, nodosi e contorti, pingui di storia, veri e propri monumenti del tempo, austeri, rigogliosi, impavidi lì nella terra a sfidare lo scorrere del tempo.
Dalle antichissime origini , l’olea europaea ha trovato nella terra degli appuli le condizioni climatiche ideali per mettere a frutto le sue spiccate caratteristiche di longevità e frugalità e in una terra assetata dal sole concentra la copiosità dei suoi frutti, ricchi di profumi e sapori unici.Interessante considerare che nella seconda metà dello scorso secolo, a livello mondiale si è avuta una svolta della cultura alimentare e l’olio è divenuto sinonimo di dieta sana e naturale, stiamo parlando della dieta mediterranea.
Da questo momento in poi l’olio si è andato via via riaffermando; protagonista indiscusso oltre che dei nostri paesaggi anche delle nostre tavole; prodotto trainante dell’economia della nostra Regione, la quale insieme ai produttori sta lavorando istituzionalmente per la promozione e l’internazionalizzazione , attraverso l’aumento dei controlli a sostegno del mercato, l’affinamento delle capacità tecniche, la continua ricerca ed innovazione.Alla saggezza contadina,fondamentale tesoro , si va aggiungendo professionalità, tecnica , innovazione, controllo, promozione.Qualitativamente l’Italia è leader mondiale nella produzione di olive e da sola la Puglia, produce più della metà delle olive italiane. L’incredibile e variegato patrimonio delle olive e dell’olio per la Puglia, non è altro che il frutto di un’antica passione tramandata attraverso gli innumerevoli incontri e scontri tra le genie avvicendatesi sul benedetto suolo Appulo; dal Gargano al Salento, passando per la Murgia , 800 Km di costa, disseminati di ulivi, circa 57 cultivar, tutte di straordinario valore.
Nucleo olivicolo è il Nord Barese. Bitonto, città dell’olio per antonomasia, vanta un passato glorioso, di grande ricchezza, grazie alla vendita dell’oro verde, richiestissimo nel 13° sec.dai mercanti veneziani; a quei tempi, l’olio di Bitonto era unità di misura riconosciuta nel commercio internazionale. Ma ai giorni nostri è Andria, ad essersi sostituita a Bitonto; la città federiciana è il punto di riferimento del settore, con oltre un centinaio di frantoi. E’ intorno all’enigmatico Castel del Monte che imperano olivi secolari da cui si ricava un olio superlativo, dalla varietà “Coratina”, a bassa acidità e dal grande patrimonio polifenolico .
Scendendo verso sud e dirigendoci verso Ostuni, la “città bianca”, è d’obbligo menzionarne l’olio della qualità “Ogliarola” , apprezzato fin dai tempi di Plinio sotto il nome di “Olea Iapygia”. E’ sulle terre rosse del Salento che dimorano i più antichi e imponenti ulivi alti fino a 15 metri e dove regna tra le altre la “Cellina di Nardò”. A Nord, infine, nelle terre Daune, crescono squisite olive da mensa, conosciute da millenni e raccontate nelle ricette di Plinio e Columella. Il ruolo di “reginetta”, in tal caso, tra le molte varietà presenti, spetta senza dubbio alla “Bella di Cerignola”, di recente fregiata della Denominazione di Origine Protetta.
La possibilità di scelta è ampia, la regione pullula di differenti varietà di oli e olive da tavola, di tutti i tipi e per tutti i gusti.
A questo punto non ci resta che far riferimento alle ben cinque DOP : Dauno, Terra di Bari, Collina di Brindisi, Terra d’Otranto, Terre Tarentine.
Dauno
Quando si parla della Daunia, s’ intende una pluralità di luoghi estremamente diversi tra loro, unici, che già a prima vista anticipano i caratteri che ritroveremo negli extravergine di oliva ottenuti in queste zone. Dal Sub Appennino al Gargano un fiume di ulivi disegna il paesaggio, dalla montagna al mare.L’olio extra vergine di oliva a Dop Dauno ha quattro “sottozone” corrispondenti ad altrettante aree di produzione con particolari caratteristiche ambientali e paesaggistiche: Alto Tavoliere, Basso Tavoliere, Gargano e Sub Appennino.
La denominazione Alto Tavoliere è data all’olio extravergine di oliva prodotto nei territori amministrati dai comuni di : Castelnuovo della Daunia, Chieuti, San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola, Torremaggiore, ottenuto dalla varietà di olivo Peranzana o Provenzale, presente negli oliveti in misura non inferiore all’80%; potranno poi concorrere altre varietà non superando il 20%. Olio di colore dal verde al giallo, fruttato di frutta fresca e mandorla dolce, fruttato nel sapore, max acidità dello 0,6, punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 6,5.
La denominazione Gargano è riservata all’olio extravergine di oliva prodotto in tutto o in parte nel territorio amministrativo dei comuni di Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte S. Angelo, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano, Vieste, ottenuto dalla varietà Ogliarola Garganica presente negli oliveti in misura non inferiore al 70%; potranno poi concorrere altre varietà non superando il 30%. Olio di colore dal verde al giallo, odore di fruttato medio con sensazione erbacea, sapore fruttato con retrogusto di mandorla, max acidità di 0,6, punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 6,5.
La denominazione Sub Appennino è riservata all’olio extravergine di oliva prodotto in tutto o in parte nel territorio amministrativo dei comuni di Accadia, Alberona, Anzano di P., Ascoli S., Biccari, Bovino, Candela, Carlantino, Casalnuovo M., Casalvecchio di P., Castelnuovo della D., Castelluccio dei S., Castelluccio V., Celenza V., Celle S.V., Deliceto, Faeto, Lucera, Monteleone di P., Motta M., Rocchetta S. A., Roseto V., San Marco la C., Santagata di P., Troia, Volturara A., Volturino, ottenuto dalla varietà Ogliarola, Coratina e Rotondella da sole o congiuntamente in misura non inferiore al 70%; potranno poi concorrere altre varietà non superando il 30%. Olio di colore dal verde al giallo, odore di fruttato medio con sentori di frutta fresca, fruttato anche nel sapore, massimo valore di acidità dello 0,6, punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 6,5.
La denominazione Basso Tavoliere è riservata all’olio extravergine di oliva prodotto in tutto o in parte nel territorio amministrativo dei comuni di Carapelle, Cerignola Foggia, Manfredonia, Margherita di Savoia, Ordona , Ortanova, Rignano Garganico, San Ferdinando di Puglia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis ottenuto dalla varietà Coratina in misura non inferiore al 70%; potranno poi concorrere altre varietà non superando il 30%. Olio di colore dal verde al giallo, odore di fruttato, fruttato anche nel sapore, massimo valore di acidità dello 0,6, punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 6,5.
Terra di Bari
Passiamo ora alla Dop Terra di Bari dove l’olio extravergine ha da sempre svolto un ruolo fondamentale, rappresentando assieme al grano e al vino, uno dei prodotti più importanti negli intensi scambi commerciali con i porti costieri dell’Italia settentrionale. Tre sono le sottozone della Dop Terra di Bari: Castel del Monte, Bitonto, Murgia dei Trulli e delle Grotte, suddivisione strettamente collegata alle cultivar più diffuse: Coratina, Ogliarola, Cima di Mola.
La denominazione Castel del Monte è riservata all’olio extravergine di oliva prodotto nella provincia di Bari, in tutto o in parte nel territorio amministrativo dei comuni di: Canosa di Puglia, Minervino Murge, Barletta, Andria, Corato, Trani, Bisceglie, Altamura, Poggiorsini, Gravina in Puglia e Spinazzola. Ottenuto da olive della varietà Coratina presente negli oliveti in misura non inferiore all’80% mentre la presenza della altre varietà non potrà superare il rimanente 20%. Olio di colore verde con riflessi gialli, fruttato intenso nell’odore, sapore di oliva con sensazione media di amaro e piccante; massimo valore di acidità dello 0,5, punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 7.
La denominazione Bitonto è riservata all’olio extravergine di oliva prodotto nella provincia di Bari, in tutto o in parte nel territorio amministrativo dei comuni di: Bitonto, Palo del Colle, Toritto, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge, Cellamare, Valenzano, Adelfia, Noicattaro, Sannicandro di Bari, Sammichele di Bari, Gioia del Colle, per almeno l’80% da olivi delle varietà Cima di Bitonto o Ogliarola, e Coratina; le altre varietà presenti negli oliveti possono concorrere in misura non superiore al 20%. Olio di colore verde –giallo, un fruttato di media intensità all’olfatto, al gusto uno spiccato sapore di oliva con sensazione di erbe fresche e leggero sentore amarognolo e piccante; massimo valore di acidità dello 0,5, punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 7.
La denominazione Murgia dei Trulli e delle Grotte è riservata all’olio extravergine di oliva prodotto nella provincia di Bari, in tutto o in parte nel territorio amministrativo dei comuni di: Alberobello, Noci, Putignano, Castellana Grotte, Rutigliano, Turi, Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare, Locorotondo, Casamassima. L’olio sarà necessariamente ottenuto dalla varietà Cima di Mola per almeno il 50%, mentre le altre varietà presenti negli oliveti potranno essere utilizzate in misura non superiore al 50%. All’ esame organolettico l’olio si presenta: colore giallo oro con riflessi verdi, dal leggero fruttato al naso, e sapore di oliva al palato, con sensazione di mandorla fresca e con leggera nota di piccante e amarognolo; massimo valore di acidità dello 0,6, punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 7.
Terre Tarentine
La coltivazione dell’olivo nel tarantino ha origini antichissime. Furono i Messapi, a praticare l’ovicoltura nel primo millennio a.C.. Dipoi, con l’avvento delle colonizzazioni greche e fenicie si ebbe un’ulteriore spinta che andò ad incrementarne la coltivazione in tutta la zona con seguente perfezionamento delle tecniche. Ancor oggi lungo tutta la gravina di Massafra si scorge numerosi insediamenti , e nelle grotte di origine basiliana, possiamo ammirare i resti di antiche macine e presse. E’ necessario far riferimento al Museo nazionale archeologico di Taranto dove miriamo crateri e anfore dipinte con scene mitologiche in cui l’olivo è protagonista. L’olio extravergine di oliva Terre Tarentine è prodotto con le olive coltivate e trasformate nei comuni di Taranto, Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello, Palagiano, Mottola, Massafra, Crispiano, Statte, Martina Franca, Monteiasi e Montemesola , è ottenuto dalle varietà di olivo Leccino, Coratina, Ogliarola e Frantoio presenti da sole o insieme, in percentuali variabili fra loro e in misura non inferiore all’80%. Il rimanente 20% è costituito da altre varietà minori presenti negli oliveti della zona di produzione. All’esame organolettico ci appare di colore giallo verde, dal sapore fruttato con media sensazione di amaro ed una leggera sensazione di piccante. Acidità massima dello 0,6; punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 6,5.
Collina di Brindisi
Anche in terra brindisina l’olivo è presente da tempo immemore; qui, oliveti millenari rendono unico e affascinante il paesaggio ; autentici monumenti dalle forme più disparate , tronchi nodosi e contorti scolpiti dagli effetti del sole e del vento, piante relativamente basse ma dalle larghe chiome si vanno a confondere con la ricca macchia mediterranea.
L’olio extravergine di oliva Collina di Brindisi è prodotto con le olive coltivate e trasformate nei comuni di Ceglie Messapica, Carovigno, Cisternino, Fasano, Ostuni, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Villa Castelli ; è ottenuto dalle varietà di olivo Ogliarola per almeno il 70%, Cellina di Nardò, Coratina, Frantoio, Leccino e Picholine per il restante 30%. All’esame organolettico ci appare di colore dal verde al giallo; medio fruttato al naso; dal gusto fruttato con leggera percezione di piccante e di amaro. . Acidità massima dello 0,8; punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 6,5.
TERRE D’OTRANTO
E’ stato grazie alle colonizzazioni greche e fenicie se, in tutta l’area salentina è presente la coltivazione dell’olivo, ma furono i monaci Basiliani ad avviare il primo fiorente mercato dell’olio, come testimoniano i commerci tra l’area gallipolina e il Mediterraneo. Oggi anche nel Salento la produzione dell’olio è di qualità e la zona interessata dalla Dop si estende ad arco tra lo Jonio e l’Adriatico. L’olio extravergine di oliva Terra d’Otranto è un olio d’oliva ottenuto dalle varietà di olivo Cellina di Nardò e Ogliarola presenti negli oliveti da sole o insieme, in percentuali variabili fra loro e in misura non inferiore all’60%. Il rimanente 40% è costituito da altre varietà minori presenti negli oliveti della zona di produzione. La produzione riguarda le olive prodotte nella provincia di Lecce , nella parte orientale della Provincia di Taranto e nei comuni di Brindisi, Cellino San Marco, Erchie, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna. All’esame organolettico l’olio appare di colore verde o giallo con riflessi verdi; odore di fruttato medio con leggera sensazione di foglia; dal sapore fruttato con leggera sensazione di piccante e di amaro; acidità massima d dello 0,8%; punteggio all’esame organolettico maggiore o uguale a 6,5.
Maddalena Nuzzi
-Gli autori degli articoli sono responsabili in prima persona dei testi pubblicati-.Poliphenolica.com si solleva da qualsiasi responsabilità.-
________________________________________________________________________________________________________
Olio Extravergine d’Oliva-Quanto ne sappiamo? – Conosciamo le differenze tra le varie cultivar delle regioni italiane?
Extra Virgin Olive Oil: how much do we know about it?
Are we really aware of the characteristics of the different Italian olives cultivars, region by region?
Maddalena Nuzzi tells us the stories of Apulian Oil…..
Olio Nostrum
“Ancient poplar wisdom taught us that Mediterranean extends wherever the olive tree grows”
(Pedrag Matvejevic)
The olive tree represents the symbol of the Mediterranean culture, it has always been cherished and respected by everyone. It has been adopted all over the world as the icon of Peace in every traditional or ceremonial expression. Acting as the most typical tree thanks to the favorable climate conditions of this region, it marks out its geographical bounders. The macro-area of the Mediterranean Basin is home to over one thousand of cultivars, 500 out of which are found in Italy, mostly in Apulia: it is estimated that over 5 million trees grow here.
There isn’t any complete list of the varieties; however some reliable official documents indicate in about 57 the cultivars in Apulia, some of which deemed to be autochthonous. Some names: cazzinicchio, cellina di nardò, cima di melfi, cima di mola, coratina, frangivento, nociara, ogliarola barese or cima di bitonto, ogliarola garganica, ogliarola salentina, oliastro, simone, toscanina, bianco lilla, cassanese, frantoio, fs 17 or favolosa, leccino, maurino, moraiolo, pendolino, rotondella, carolea, picholine, peranzana or provenzale, bella di Cerignola, termite di Bitetto.
Olive trees here embody an extremely valuable legacy from the economic viewpoint and also for the wonderful landscape and coastline glance crossing from the Gargano Promontory down to the Salento area. A thousand-years-old knobby and twisted trees, soaked with history, monumental remnants to immemorial ages. Austere, sumptuous, fearless and sturdy rivals against the elapsing of time.
Olea Europea its name, absolutely ancient the origins, here among the ancient Apulia locals, this tree found the most favorable climate conditions to settle thanks to its very special long-living and sparing features. In such a sunny and thirsty land yet yields lavishly its fragrant and tasty fruits. A debate regarding the culture of food and health led – since the second half of the past century – to a worldwide spread consciousness about the importance of a correct nutrition; olive oil means healthy and nature friendly eating/dietary habits, which have been coded as Mediterranean diet.From those times on olive oil has gained evermore increasing prominence, characterizing the landscape as well as the tables. It represents the major driving force of Apulian economy, for this reason the establishment authorities and the producers are working side by side to promote olive oil consumption on the domestic and international marketplace through increasing controls and tests, a tuning of technical expertise and a continuous commitment on research and development.The most precious countryman’s experience and the folk’s ancient wisdom are now being coupled with technical know-how, innovation and development, controls and promotion. Under the quality viewpoint Italy represents the world leading Country, Apulia region alone yielding over the 50% of the total olives production. The extremely wide and multifarious legacy that this region boasts as of oil production and olive varieties comes from an ancient fascination handed down through the centuries, sometimes shared, sometimes torn out, as a result of several invasions and descents that have succeeded over this country. From the Gargano Promontory through the Murgia, down to the Salento run 800 Km of shores, covered by olive trees of 57 different, truly valuable varieties.
The core of the Apulian oil business is located in the northern area of Bari. Bitonto, the most renowned City of Olive Oil, flaunts a glorious history based on the trade of the so called “green gold” mostly sought in the 13th century by merchants of Venice. The “Oil of Bitonto” was a unit of measurement commonly used. However at present Andria has replaced Bitonto from the oil trade viewpoint. This town – once residence of Emperor Frederick II Hohenstaufen – is the landmark for oil production and counts more than a hundred of oil mills. All around the intriguing, cryptic mystery of Castel del Monte grow the centuries-old trees which yield a superlative oil, made from the Coratina variety, low in acids and provided with a sumptuous poliphenolic dowry.
Moving south towards Ostuni, “the white town”, impossible not to mention the local production called “Ogliarola”, known even since the times of Pliny as “Olea Iapygia”. The red soils of Salento house the oldest and most burly olive trees, over 15 meters high. The supremacy here belongs to the “Cellina di Nardò” variety.
In the northern side of Apulia, in the so called Terre Daune, very special table olives area grown, well known as long as the times of Pliny and L.J.M. Columella. The queen of this country is the “Bella di Cerignola” which towers above many other varieties and has recently been awarded with the DOP denomination (Protected origin denomination).
Anyway a wide choice is available: this area offers an incredible palette of olive oils and of table olives and even the most demanding desire will be certainly satisfied.
The recognized DOP (Denominazione di Origine Protetta), (POD Protected origin denominations) are five, as follows: Dauno, Terra di Bari, Collina di Brindisi, Terra d’Otranto, Terre Tarentine.
Dauno POD
When we say Daunia, we mean a complexity of areas, every one rather different from each other, and each one really unique, which well represent the features that will be recalled in the extra-virgin oils locally produced. From the Sub-Apennine to the Gargano a stream of olive trees seems to flood from the mountains to the sea. The POD Dauno extra-virgin olive oil denomination is formed by four sub-zones which correspond to four production areas featuring very special environmental characters: Alto Tavoliere, Basso Tavoliere, Gargano and Sub Appennino.
The denomination Alto Tavoliere pertains to the extra-virgin olive oil produced in the municipalities of Castelnuovo della Daunia, Chieuti, San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola and Torremaggiore; it’s obtained from the variety Peranzana or Provenzale, prevailing in the local olive groves by over the 80%; other varieties are allowed provided that they do not exceed the 20%. The color of this oil ranges from green to yellow, fruity olfactory sensations of fresh fruits and sweet almond, the taste if fruity too; maximum acidity rate 0,6, the organoleptic analysis score is more or equal to 6,5.
The denomination Gargano pertains to the extra-virgin olive oil completely – or in part – produced within the municipalities of: Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte S. Angelo, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano and Vieste; it’s obtained from the Ogliarola Garganica variety prevailing in the olive groves by over the 70%; other varieties are allowed provided that they do not exceed the 30%. The color of this oil ranges from green to yellow, medium intensity fruity olfactory feeling with a grassy sensation, fruity taste with an almondy aftertaste; maximum acidity rate 0,6, the organoleptic analysis score is more or equal to 6,5.
The denomination Basso Tavoliere pertains to the extra-virgin olive oil completely – or in part – produced within the municipalities of: Accadia, Alberona, Anzano di P., Ascoli S., Biccari, Bovino, Candela, Carlantino, Casalnuovo M., Casalvecchio di P., Castelnuovo della D., Castelluccio dei S., Castelluccio V., Celenza V., Celle S.V., Deliceto, Faeto, Lucera, Monteleone di P., Motta M., Rocchetta S. A., Roseto V., San Marco la C., Santagata di P., Troia, Volturara A. and Volturino; it’s obtained from the Ogliarola, Coratina and Rotondella varieties. Each variety, alone or in combination with the other two cultivars, must make up the total quantity at least by the 70%; other varieties are also allowed, but they shall not exceed the 30%. The color of this oil ranges from green to yellow, medium intensity fruity olfactory feeling with fresh fruits hints, the taste is fruity too, maximum acidity rate 0,6, the organoleptic analysis score is more or equal to 6,5.
The denomination of Basso Tavoliere, finally, pertains to the extra-virgin olive oil completely – or in part – produced within the municipalities of: Carapelle, Cerignola Foggia, Manfredonia, Margherita di Savoia, Ordona , Ortanova, Rignano Garganico, San Ferdinando di Puglia, San Giovanni Rotondo and San Marco in Lamis; it’s obtained from the Coratina variety for at least the 70%; other varieties are also allowed, but they shall not exceed the 30%. The color of this oil ranges from green to yellow, fruity olfactory feeling, the taste is fruity too, maximum acidity rate 0,6, the organoleptic analysis score is more or equal to 6,5.
Terra di Bari POD
Our attention turns now to the Terra di Bari POD, produced in the areas close to the town of Bari. Here oil, along with wheat and wine, always played the major role in the intense trades with the Northern Italy ports. This POD is split into three sub-zones: Castel del Monte, Bitonto, Murgia dei Trulli e delle Grotte . Such partition is closely linked with the most diffused cultivars: Coratina, Ogliarola and Cima di Mola.
The Castel del Monte denomination pertains to the extra-virgin olive oil produced within the Province of Bari, and to that completely – or in part – produced within the municipalities of: Canosa di Puglia, Minervino Murge, Barletta, Andria, Corato, Trani, Bisceglie, Altamura, Poggiorsini, Gravina in Puglia and Spinazzola. It’s obtained from the Coratina variety grown in the olive groves for at least the 80%; other varieties are also allowed, but they shall not exceed the 20%. The color of this oil is green with yellow tinges, intense fruity olfactory feeling, the taste recalls the olive fruit with a medium bitterish and tangy sensation; maximum acidity rate 0,5, the organoleptic analysis score is more or equal to 7.
The Bitonto denomination pertains to the extra-virgin olive oil produced within the Province of Bari, and to that completely – or in part – produced within the municipalities of: Bitonto, Palo del Colle, Toritto, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge, Cellamare, Valenzano, Adelfia, Noicattaro, Sannicandro di Bari, Sammichele di Bari and Gioia del Colle. It’s obtained from the Cima di Bitonto aka Ogliarola, and Coratina varieties for at least the 80%; other varieties are also allowed, but they shall not exceed the 20%. The color of this oil is green with yellow tinges, medium intense fruity olfactory feeling, the taste recalls the olive fruit with fresh grass hints and a slight bitterish and tangy sensation; maximum acidity rate 0,5, the organoleptic analysis score is more or equal to 7.
The Murgia dei Trulli e delle Grotte denomination pertains to the extra-virgin olive oil produced within the Province of Bari, and to that completely – or in part – produced within the municipalities of: Alberobello, Noci, Putignano, Castellana Grotte, Rutigliano, Turi, Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare, Locorotondo and Casamassima. This oil is necessarily obtained from the Cima di Mola cultivar for at least the 50%; other varieties grown in the olive groves are also allowed, but they shall not exceed the 50%. The organoleptic analysis reveals: golden yellow color with green tinges, light fruit to the nose, the mouth feels olive fruits, a slight fresh almondy taste and a tangy and bitterish hint; maximum acidity rate 0,6, organoleptic analysis rating more or equal to 7.
Terre Tarentine POD
Olive trees are grown here, in the Lands of Taranto, since immemorial times. The Messapii, an ancient tribe that inhabited, in historical times, these lands, used to grow olive trees as long ago as one thousand years b.C. onwards. Further on, Greeks and Phoenician settled here and enhanced this activity expanding it and improving the extraction methods. Still nowadays in the Massafra ravine it is possible to visit several old-times settlements, and in the caverns – once used by the Basilian monks – we can admire remnants of ancient millstones and presses.
Reference is made to the National Archaeological Museum of Taranto, where kraters and amphorae – painted with mythological scenes depicted olive trees as the main character – are exhibited.
The Terre Tarentine extra-virgin olive oil denomination is produced with olives grown and processed in the municipalities of: Taranto, Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello, Palagiano, Mottola, Massafra, Crispiano, Statte, Martina Franca, Monteiasi and Montemesola; it is obtained from Leccino, Coratina, Ogliarola and Frantoio varieties, as a monovarietal product or in combination, totaling at least the 80%. The remaining 20% is produced with other local varieties. The organoleptic analysis defines a yellow-green color, fruity taste with a medium bitter sensation and a very light tangy feeling. maximum acidity rate 0,6, the organoleptic analysis score is more or equal to 6,5.
Collina di Brindisi POD
Also in the lands around the town of Brindisi olive trees are grown since immemorial times. Olive groves of over one thousand-years old make this landscape absolutely unique and charming. Monumental sculptures chiseled to the most disparate shapes, the knobbed and twisted trunks, not too tall indeed, are carved by the shattering effects of sun and winds, the wide, luxuriant foliage characterizes and gets camoufled at the same time among the typical macchia Mediterranea: the amazing local maquis.
The Collina di Brindisi extra-virgin olive oil denomination is produced with olives grown and processed in the municipalities of: Ceglie Messapica, Carovigno, Cisternino, Fasano, Ostuni, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni and Villa Castelli; it is obtained from the Ogliarola variety, used for at least the 70%; Cellina di Nardò, Coratina, Frantoio, Leccino and Picholine varieties are used for the remaining 30%. The organoleptic analysis defines a yellow-green color; the olfactory analysis detects a medium fruity aroma; the taste is fruity with a very slight bitter and tangy feeling. Maximum acidity rate 0,8, the organoleptic analysis score is more or equal to 6,5
Terre d’Otranto POD
All the Salento region is grateful to ancient Greek and Phoenician colonists who introduced the olive tree, however the Basilian monks – disciples of Saint Basil the Great, bishop of Caesarea – first improved the trade of olive oil, which immediately flourished in the area of Gallipoli port and then expanded towards all the Mediterranean shores. At present the production of premium quality olive oil is still a major issue in the Salento, and the POD area encompasses from the Ionian to the Adriatic Sea.
The Terra d’Otranto extra-virgin olive oil denomination is produced with Cellina di Nardò and Ogliarola varieties, grown in the olive orchards as single variety groves or multivarietals, composing the total for at least the 60%. The remaining 40% is made up by other varieties usually grown in the local groves. The olives used for this POD are grown in the province of Lecce, in the eastern part of the province of Taranto and in the municipalities of : Brindisi, Cellino San Marco, Erchie, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo and Torre Santa Susanna. The organoleptic analysis defines a green color, or – sometimes – yellow with green tinges; the olfactory analysis detects a medium fruity aroma with some light hints of leaves; the taste is fruity with a very slight bitter and tangy feeling; maximum acidity rate 0,8, the organoleptic analysis score is more or equal to 6,5.
Maddalena Nuzzi
Translation by Mabira Piccaro
Volevo suggerire che il tenore di acidita sostenuto dai milligrammi di acido oleico “libero” dalle molecole grasse (trigliceridi), non è funzione della cultivar, ma dalle “capacità” che i raccoglitori e il frantoiano dedicano al frutto, preservandone l’integrita, dalla pianta alla tecnologia estrattiva. Essenziale la frangitura enro le primissime ore dalla raccolta, cosa che purtroppo non sempre viene rispettata ed il definitivo abbandono delle presse che ancora minacciano la qualità dell’EVO.
L’acido oleico citato da chi ha scritto l’articolo non è riferito ad una cultivar specifica ma a chi con cura abbia rispettato i procedimenti necessari per ottenere un olio di qualità.
Sappiamo che l’acidità è un parametro importante ed è il principale indicatore della qualità, che è fortemente condizionata dallo stato sanitario delle olive, dalla tecnologia di raccolta, dal tempo di stoccaggio e dalla tecnologia di trasformazione adottata, ad esempio, evitando elevate temperature di gramolazione e dalla cura riposta dagli operatori nel trattamento e nello stoccaggio del prodotto.