Il prodotto Extravergine d’oliva del 2015/2016
La passata stagione è stata una delle peggiori sotto l’aspetto produttivo e qualitativo. Le cause sono principalmente da imputare alle ripetute variazioni climatiche verificatesi nel periodo più importante per lo sviluppo vegetativo dell’ulivo. Un’estate eccessivamente umida ha definitivamente compromesso il raccolto, e all’agricoltore è rimasto un prodotto qualitativamente poco interessante.Quello di quest’anno è decisamente migliore. La una lunga estate calda e le scarse precipitazioni hanno impedito l’insorgere delle malattie, ed il raccolto è stato abbondante e di qualità.La Commissione europea però ha ritenuto opportuno modificare, a ribasso, i limiti di “acido linoleico” che passa dal 3,5% al 2,5%.Una notizia importante per i produttori ed i frantoiani che effettuano la raccolta anticipata delle olive ed una tempestiva molitura per ottenere un prodotto migliore sotto l’aspetto qualitativo.Cosa cambia per l’olivicoltura italiana?
Anticipando il raccolto prima che la pianta abbia completato il suo ciclo produttivo e di maturazione c’è il rischio di trovare un valore di “Acido linoleico” non ancora interamente completato. Giudicheremo col tempo se questo sarà positivo o meno.Una cosa è invece certa da subito: la decisione di variare i limiti ha salvato dal declassamento numerosi oli extravergini di oliva.
Articolo e foto di Paolo Roberto Ruggieri
Uivo di Puglia-cultivar coratina
3 febbraio 2016