Siamo a Zenson di Piave, paese nato alla foce del canale Zenson (in dialetto Zensonat), un corso d’acqua originato dalla biforcazione del canale Zero, nei pressi di Partisioni a Sant’Andrea di Barbarana.
Le origini del paese sono antiche, i primi insediamenti si erano già formati nel 1200. La civiltà fu indubbiamente favorita dalla posizione strategica della zona, che permetteva di controllare i traffici lungo il fiume Piave e a soli 25km dal Mar Adriatico.
Facciamo visita all’antica Azienda Barbaran, nata all’inizi del 1900, quando Nonno Alberto acquistò dei terreni per sviluppare l’allevamento e commercio di bestiame. Terminata la violenta battaglia della Grande Guerra, iniziò il commercio del vino in botti, trainate da cavalli per rifornire le osterie di zona ,e imbarcazioni per far arrivare il vino ai Baccari veneziani.
La strada per le generazioni future era segnata e nel 1967 arrivò la prima vinificazione grazie allo sviluppo dell’azienda che aveva acquisito nel frattempo tecnologia, sviluppo ed esperienza.
L’Azienda è situata nel cuore della Provincia di Treviso, terre attraversate da importanti fiumi: Il Piave, fiume alluvionale, che ha determinato la formazione di terreni con depositi naturali (come sabbie, limo e argilla) e acque, di provenienza dolomitica, donano ai terreni proprietà che conferiscono alle uve caratteristiche organolettiche particolari. Mentre i fiumi come il Sile, il Musestre il Vallio, il Meolo e altri, permettono con le loro acque risorgive, un’efficiente irrigazione delle colture. Il raggiungimento di livelli di eccellenza è ottenuto solo attraverso approfonditi studi e con l’obiettivo ultimo di individuare i fattori che ne esaltano le caratteristiche varietali.
Tra le 12 tipologie di vini che l’Azienda propone ci soffermiamo su un antico vitigno: Il Grapariol.
Papà Simeone Barbaran ricordava sin da piccolo questa uva coltivata in famiglia e scoprì, vicino alla sua proprietà, un vecchissimo vigneto sopravvissuto nel tempo, che stava per essere eliminato.
S’incuriosì e fece analizzare quei vitigni dalla dott.ssa Cancellier, affermata ricercatrice dell’istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano. Seppe così che si trattava proprio di quell’antica “Rabosina bianca” che stava da tempo cercando. Bloccò per un certo periodo l’eliminazione di quella vigna, raccolse le gemme delle viti sane e avviò la riproduzione di nuove piantine con l’aiuto di esperti vivaisti, realizzando quindi nella terra di sua proprietà, un nuovo vigneto sperimentale. Affidato agli studi dell’Istituto di Conegliano, quel vitigno che cresceva ormai nella sua proprietà, fu classificato come “Grapariol Barbaran” che risultò essere un vitigno a sé stante, distinguibile da quelli allora iscritti al Registro nazionale delle varietà di vite.
Grapariol Spumante Brut
La vedemmia avviene manualmente tra la fine di settembre e inizio ottobre. Dopo la fermentazione primaria rimane sui lieviti per tre mesi, viene reso poi limpido e messo in autoclave per la presa di spuma. In bottiglia riposa per 6 settimane circa. Alla vista si presenta giallo paglierino brillante, rafforzato dalle numerose, continue bollicine. Al naso si avverte mela verde e pompelmo, in bocca spicca la sua gradevole acidità che aiuta a pulire il palato: ottimo con il baccalà mantecato o salumi locali.
Articolo e foto di Claudio Toffoletto