Dal diario di sorso di Claudio Toffoletto
Chardonnay, Collio, 2004 un vino che non conosce “il tempo”: tutti i vini di Matijaž Terčič son così, non hanno fretta di esser bevuti. Dopo 17 anni ancora bello luminoso, riflessi dorati. Ricorda molto lo stile degli Chardonnay di Borgogna, è il risultato di un’annata mediamente fredda con sbalzi termici nel periodo estivo di Luglio e Agosto. L’uva è stata raccolta con una maturità polifenolica molto buona, in due giorni diversi: il 19 settembre nelle prime ore mattutine e il secondo raccolto una vendemmia tardiva il 25 Settembre con chicchi che si presentavano in sovramaturazione. In cantina la vinificazione è avvenuta senza diraspatura dell’uva e il vino maturato solo in acciaio con un prolungamento di 9 mesi sulle fecce fini.
Al naso si percepiscono nettamente note di miele, papaya, albicocca disidratata che pian piano lasciano spazio allo zafferano, erbe aromatiche e percezioni di pietra focaia, In bocca bello elegante, una buona freschezza e sapido. Regge ancora, nonostante abbia dato molto.
Questo vino rispecchia Matijaž Terčič: tenace, paziente, equilibrato e nello stesso tempo ti fa capire che nulla è scontato e il suo impegno quotidiano garantisce un giusto equilibrio nella produzione dei vini che sono il legame tra l’uomo e la terra.